Ho sempre vissuto a Busto Arsizio, una città del varesotto. Alle elementari ero una bambina vivace, un po' rissosa e dispettosa. Alle scuole medie ho iniziato ad avere cura dei sentimenti delle altre persone, tanto che sono stata premiata. Al terzo anno non sapevo che strada intraprendere, non riuscivo a concepire che dei ragazzi undicenni dovessero già decidere del loro futuro. Al liceo il mio mondo si è rivoluzionato completamente: mi sono ritrovata in una scuola gigante, con fiumi di studenti che mi facevano paura. Col tempo però, sono diventata parte del fiume, corrente stessa. Ho amato il mio percorso al Liceo Artistico (indirizzo Audiovisivo e multimediale), perché mi ha permesso di sviluppare la voglia di impegnarmi, la creatività, la disciplina, il desiderio di raccontare (anche davanti a tante persone), di apprezzare la diversità, il rispetto verso la natura e verso gli altri, il senso del dover finire ciò che si inizia, la voglia di scambiare opinioni, l'amicizia e l'amore. 

Gli anni del liceo mi hanno regalato molte esperienze, come l'occasione di far parte del Progetto Green School. Questo mi ha dato modo di sensibilizzare gli altri ragazzi riguardo le proprie azioni, perché ogni singolo gesto ha un effetto sullo spazio che ci circonda; il rispetto dell'ambiente; l'importanza di svolgere una corretta raccolta differenziata. Ho potuto raccogliere dati riguardo le emissioni di CO2 prodotte dalla mia scuola, e svolgere attività di riciclo, come comporre l'albero di Natale interamente fatto di bottiglie di plastica raccolte dalle pattumiere della scuola (direttamente da me, e mi sono divertita tantissimo). Ho avuto la possibilità di svolgere i più disparati progetti fotografici e video imparando l'uso di programmi di base per montaggio, foto editing, scrittura. Nel 2020 ho avuto la grandissima occasione di concorrere per la XIII edizione del Booktrailer al Film Festival e di vincere il primo premio con il cortometraggio Il giardino delle farfalle. La mia famiglia e alcuni professori speciali (che ad oggi considero amici) mi hanno trasmesso i valori del rispetto, della lettura, della scrittura, del sacrificio, dell'ascolto, della leadership. Tra l'altro dal terzo anno ho preso parte all'avvio di un progetto educativo-ricreativo per ragazzi della nostra età, che mi ha fatto scoprire di essere brava nel dirigere delle attività di gruppo, nell'espormi in pubblico con un microfono e soprattutto nell'ascolto. Partendo in tre siamo diventati tanti, con idee e storie diverse, con la voglia di metterci in gioco e crescere insieme, e oggi Spazio Rifr@zioni porta ancora il logo che abbiamo disegnato noi. 

Il liceo Artistico mi è piaciuto così tanto da convincermi che la mia strada sarebbe stata Beni Culturali all'università, per diventare curatrice di mostre. Dopo aver sostenuto i primi esami (Legislazione dei Beni Culturali, Archeologia romana, Latino, Storia dell'arte medievale), ho realizzato che non mi sentivo abbastanza appagata e spronata nel continuare, nonostante i buoni risultati. La scelta di cambiare facoltà (e università) è stata devastante: ho dovuto convincere gli altri e - soprattutto - me stessa che quell'anno non era andato sprecato, che era stato prezioso. Di sicuro mi aveva permesso di imparare a muovermi per Milano (dopo tanti pianti di disperazione), ad essere autonoma, responsabile e attenta. Anche se le conoscenze che ho appreso quell'anno stanno sfumando, hanno lasciato in me un'importante chiave di lettura del mondo. 

A quel punto mi sono sentita in dovere di trovare un "lavoretto", e fortunatamente una famiglia di una città vicina aveva bisogno di supporto nello studio per la figlia (tutt'ora è così). Penso di essere abbastanza brava a spiegare, a mettere a proprio agio e a non far sentire sbagliata una persona perché non sa. So cosa significhi. Ognuno di noi non sa, e viviamo in società proprio per completarci a vicenda. Con questa esperienza ho affinato la mia pazienza e la capacità di problem solving! Ironia a parte...

A settembre del 2022 ho scelto tutt'altra strada: Scienze biologiche, a Varese però. Un universo microscopico e infinito mi ha aperto gli occhi. Mi piace studiare biologia, nonostante la grande difficoltà. Però mi dicono che la creatività aiuti a visualizzare strutture che non si vedono, atomi, molecole, meccanismi biologici. 

Nel presente vorrei trovare l'equilibrio tra interessi personali e opportunità che offre il mio Paese, sicurezza e dinamicità. So che vorrei lavorare, conoscere, esplorare. So anche che amo gli animali e ne sono circondata, so che amo la mia famiglia e so che sono estremamente fortunata ad essere nata in salute, in Italia, con persone che mi amano e mi sostengono. 

Nel prossimo futuro invece, voglio cogliere ogni opportunità e tutto ciò che possa arricchire la mia crescita personale e il mio percorso.